Quando si parla di cura all’interno di una RSA, il pensiero corre subito agli aspetti sanitari e assistenziali. Tuttavia, accanto alle terapie e ai protocolli, esiste un’altra forma di cura, spesso invisibile ma altrettanto potente: l’ascolto.
Ascoltare, nelle residenze per anziani, significa riconoscere la persona oltre la sua fragilità. Vuol dire accogliere emozioni, silenzi, ricordi e paure. Significa creare uno spazio dove l’altro si senta visto, capito e, soprattutto, rispettato nella sua storia.
In questo senso, l’ascolto non è un atto passivo, ma una vera e propria arte relazionale, capace di generare benessere, fiducia e senso di appartenenza.
Ascoltare è prendersi cura, davvero
Nella quotidianità delle RSA, gli operatori, gli educatori e tutto il personale sanitario sono spesso chiamati a gestire tempi stretti e numerosi compiti. Eppure, anche pochi minuti di dialogo sincero possono fare la differenza. Un saluto personalizzato, una domanda su un ricordo, un commento su una fotografia: sono gesti semplici che parlano di presenza.
Ascoltare un ospite che racconta la propria giovinezza o esprime un disagio è anche un modo per prevenire il disagio psicologico, migliorare l’aderenza alle terapie e personalizzare l’intervento educativo o assistenziale.
Inoltre, il dialogo genera fiducia. E la fiducia è il terreno su cui ogni cura può attecchire. Dove c’è ascolto, c’è meno isolamento. Dove c’è dialogo, si coltiva il rispetto reciproco. E in un luogo come la RSA, questo diventa un bene prezioso per tutti: anziani, familiari e operatori.
Un approccio umano alla cura
Alle Residenze Diadema, l’ascolto è parte integrante del progetto educativo e assistenziale. Gli operatori vengono formati non solo sulle competenze tecniche, ma anche sull’importanza del linguaggio, della postura, dell’empatia.
Perché una struttura che sa ascoltare è una struttura che mette al centro la persona, non solo il bisogno. È un luogo in cui anche chi non parla più riesce a comunicare, magari attraverso un gesto, uno sguardo, una musica che evoca memorie lontane.
In un tempo in cui si parla tanto, ma si ascolta poco, scegliere di fare dell’ascolto una pratica quotidiana è un atto profondamente rivoluzionario. E nelle RSA, può essere ciò che trasforma un intervento tecnico in un incontro autentico.
Perché ogni persona, a qualsiasi età, desidera essere ascoltata, non solo curata.
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